Avvocato Brescia - Come posso aiutarti?

 

In cosa posso esserti utile

Il diritto civile comprende una quantità enorme di materie e settori.

Per questo motivo, per un avvocato civilista come me è assolutamente fondamentale chiarire le materie di cui si occupa prevalentemente.

E del resto, come chiarito nella Home, ciò è necessario anche per valutare la competenza di qualsiasi avvocato.

Ovviamente, se non sei certo che la tua vicenda rientri in uno di tali settori non preoccuparti: sono assolutamente disponibile a chiarirtelo, e in modo gratuito.

E in caso contrario, se vorrai e se mi sarà possibile, ti consiglierò un altro valido avvocato più competente di me in materia, rimanendo ovviamente nel foro di Brescia.
Anticipo che, al di là di una semplice definizione, mi sforzerò di fornire sinteticamente gli elementi per comprendere l’attività dell’avvocato per ogni settore, proponendo spesso degli esempi.

Diritto delle obbligazioni e dei contratti

È il diritto civile per eccellenza; quello a cui si pensa quando si dice diritto civile.

L’ordinamento prevede:

1) una disciplina generale applicabile a tutti i contratti;

2) una disciplina specifica per alcuni tipi di contratto.

In questo contesto, il lavoro dell’avvocato varia a seconda che si tratti di un contratto disciplinato dalla legge, oppure di un contratto frutto dell’autonomia delle parti.

Se si tratta di uno dei numerosi contratti disciplinati (ipotesi più probabile), l’avvocato deve:

1) capire di quale contratto si tratti;

2) individuare le norme che disciplinano quel contratto;

3) valutare cosa comporta l’applicazione di tali norme al caso in esame.

Un esempio classico di contratto disciplinato è sicuramente quello della vendita, ma ve ne sono molti altri, come ad esempio: appalto, mandato, trasporto, mutuo, fideiussione etc.

Se invece il contratto non è espressamente disciplinato dalla legge, l’avvocato dovrà prima appurare se esso persegue interessi “meritevoli di tutela dell’ordinamento” e solo allora sarà possibile interpretarlo sulla base delle “norme generali” previste per tutti i contratti.

E per interpretare intendo che, laddove si tratti di un contratto scritto, l’avvocato dovrà valutarne il contenuto alla luce dei principi generali sanciti dalla legge in via generale per i contratti.

Ma veniamo ad un esempio pratico, frutto della mia attività a Brescia.

Una persona si reca in vacanza in una città d’arte italiana e pertanto prenota una camera in un Hotel situato nel centro della città.
Dopo essere arrivato e aver riposto nella camera i propri effetti personali, scende per bere qualcosa nel bar dell’hotel, chiudendo correttamente la porta della camera.
Nonostante ciò, al suo rientro trova la porta forzata e tutti i suoi effetti personali risultano rubati.
Di qui la decisione di rivolgersi ad un avvocato (il sottoscritto), chiedendo se fosse possibile agire nei confronti dell’Hotel per ottenere un risarcimento.

La questione che si pone è la seguente: l’Hotel risponde per il furto di cose lasciata nella camera? Oppure non ha alcun obbligo nei confronti del cliente derubato?

Si tratta di un quesito utile a comprendere l’attività dell’avvocato in ambito contrattuale, in quanto la sua risoluzione passa necessariamente:

1) dall’individuazione del contratto stipulato nei fatti dalle parti, senza necessità di scrivere nulla (come molti erroneamente ritengono), e cioè il contratto di “deposito”;

2) dalla ricerca delle norme applicabili al contratto, trattandosi di un contratto disciplinato, e cioè gli artt. 1783 e seguenti del codice civile, relativi proprio al “deposito in albergo”;

3) dalla valutazione degli effetti di tali norme nel caso di specie, tenendo conto del fatto che esse disciplinano anche gli obblighi dell’hotel in relazione alle cose lasciate in camera.

Se sei specificamente interessato alla risposta, vai alla sezione Alcuni casi trattati.

diritto delle obbligazioni e dei contratti

Diritto commerciale e fallimentare

a) Diritto Commerciale.

Il diritto commerciale è il diritto che regola i rapporti relativi alla produzione di beni e allo scambio di ricchezza. Pertanto, dal momento che la maggior parte degli scambi coinvolge delle società, l’aspetto più importante del diritto commerciale è costituito dal diritto delle società.

Ma attenzione: non si tratta di norme rilevanti solo per l’avvocato che rappresenta una società: esse sono fondamentali anche per l’avvocato che agisce contro una società.
E questa, senza dubbio, è un’ipotesi assai probabile nella Provincia di Brescia, trattandosi in un’area molto industrializzata e ricca di attività imprenditoriali.
Ebbene, nel nostro ordinamento esistono vari tipi di società.

Tra queste, la distinzione principale è tra “società di persone” e “società di capitali”:
1) nelle società di persone, i soci rispondono personalmente per i debiti della società;
2) nelle società di capitali, i soci hanno una responsabilità limitata nei confronti dei creditori: essi rispondono esclusivamente nei limiti della propria quota di capitale sociale versato.

Conoscere le norme previste per ciascun tipo di società non è una necessità solo per l’avvocato che rappresenta una società, ma si rende necessaria per qualunque avvocato che in qualche modo si interfacci nell’interesse del cliente con una realtà societaria.

Perché? Provo a chiarirlo facendo riferimento ad una vicenda realmente sottopostami da un cliente, nel corso della mia attività in un comune della Provincia di Brescia.

Un professionista svolge un’attività nei confronti di una società a responsabilità limitata (che è una società di capitali) e dopo qualche giorno, emette la relativa fattura richiedendone il pagamento.

La società prende tempo, riferendo di essere in difficoltà. Il professionista attende fino a quando, esaurita la pazienza, si rivolge all’avvocato per chiedere di recuperare quanto dovuto.

Nel frattempo, però, la società era stata sciolta e cancellata dal Registro delle Imprese.

Il quesito è evidente: cosa succede al credito in questo caso?
Visto che i soci non rispondono personalmente, il credito scompare? E se così non fosse, nei confronti di chi si potrebbe agire, visto che la società non esiste più?

Per rispondere a tale quesito, l’avvocato dovrà partire dalle norme che disciplinano la società a responsabilità limitata.
Ma dovrà tenere conto anche della giurisprudenza in materia, sia del proprio foro di appartenenza (quello di Brescia è molto attivo in materia commerciale), sia della Corte di Cassazione (il cui contributo è spesso decisivo).

Anche in questo caso, se sei interessato alla risposta vai alla sezione Alcuni casi trattati.

b) Diritto Fallimentare.

Il contenuto del paragrafo va completato con qualche breve cenno al Diritto Fallimentare, che non è altro che una branca del diritto commerciale, relativa alle conseguenze del fallimento degli operatori coinvolti nell’attività di scambio e produzione di ricchezza.

La nozione “fallimento” è ormai di uso comune: ma a cosa si riferisce esattamente?
Semplificando molto, si può dire che con tale istituto l’ordinamento si preoccupa di tutelare i creditori dei soggetti “insolventi”, cioè in una situazione di difficoltà economica tale che con ogni probabilità non saranno in grado di adempiere a tutti i propri crediti.

Ebbene, per mettere tutti i creditori in una situazione di parità, la legge prevede che, su richiesta dei debitori o dello stesso soggetto in difficoltà, venga aperta una “procedura concorsuale”, le cui caratteristiche sono essenzialmente le seguenti:

1) viene nominato un Curatore che si preoccuperà individua le voci attive del patrimonio della società fallita, cioè il cd. “attivo fallimentare”;
2) viene data a tutti i creditori la possibilità di chiarire l’entità del proprio credito, rivolgendo al Giudice incaricato tramite il proprio avvocato un’apposita istanza;
3) tutti i creditori “concorrono” alla pari nella distribuzione dell’attivo (per questo si dice procedura concorsuale), senza preferenze per i creditori che agiscono per primi.

Alla luce di quanto detto, è evidente che il diritto fallimentare non interessa solo all’avvocato di chi possiede una società in difficoltà economica, ma anche all’avvocato che difende il singolo creditore, per ottenere la spettante quota di attivo fallimentare.

Del resto, dopo l’enorme aumento avuto negli anni della crisi, il numero dei fallimenti nel foro di Brescia è ancora considerevole e pertanto l’eventualità di dover agire nell’ambito di un fallimento per recuperare un credito è assai probabile.

diritto commerciale

Diritto di Famiglia e delle Successioni

a) Diritto di Famiglia.

È intuitivo comprendere che si tratta del diritto relativo ai rapporti tra i componenti di un medesimo nucleo familiare.
Ma in cosa consiste l’attività dell’avvocato in questo settore?

Essa riguarda essenzialmente due istituti fondamentali di questa branca del diritto civile e cioè:

1) il matrimonio, o per essere più precisi il suo scioglimento;
2) la filiazione (cioè l’avere figli), all’interno del matrimonio o meno.

Tradotto in termini pratici, è sulla base del diritto di famiglia che l’avvocato affronta il caso di una coppia sposata che non voglia più proseguire la vita coniugale, anche laddove vi siano figli.

Ipotesi questa sempre più diffusa nella Provincia di Brescia, così come nel resto d’Italia.
Cosa prevede sul punto il nostro legislatore?

La legge prevede che il divorzio possa avvenire solo in determinate ipotesi espressamente indicate, la principale delle quali è la separazione dei coniugi per un certo periodo di tempo.

La “separazione” è uno stato di fatto di cui l’ordinamento si limita a “prendere atto”.
In pratica, i coniugi che non vivono più assieme non fanno altro che chiedere al giudice, tramite il proprio avvocato, di “formalizzare” la loro nuova condizione.

La legge prevede in particolare che ci si possa separare in due modi:

1) separazione cd. consensuale: in questo caso i coniugi presentano un ricorso congiunto (redatto dallo stesso avvocato) con cui chiedono al giudice di riconoscere il loro stato di separazione, proponendo un accordo che il giudice deve solo controllare;

2) separazione cd. giudiziale: in tale ipotesi i coniugi che non riescano ad accordarsi chiedono sostanzialmente al giudice di decidere per loro (formulando le rispettive richieste con atti distinti, redatti da un diverso avvocato per ciascun coniuge).
Trascorsi 6 mesi dall’omologazione della separazione consensuale oppure 12 mesi dalla sentenza che pronuncia la separazione giudiziale, le parti possono chiedere al giudice una sentenza di divorzio, con la quale il matrimonio viene definitivamente sciolto.

Ma su che cosa i coniugi devono trovare un accordo nell’ambito di una separazione consensuale?
E cosa hanno ad oggetto le sentenze di separazione giudiziale e poi di divorzio?

Gli aspetti da disciplinare, con un accordo o una sentenza, sono principalmente i seguenti:
1) l’eventuale assegno di mantenimento che uno dei due coniugi deve versare all’altro;
2) la gestione dei rapporti con i figli, in termini di frequentazione e sostegno economico.

Non vi è dubbio che la strada meno onerosa e faticosa sia la separazione consensuale, a cominciare dal fatto che è sufficiente un solo avvocato per entrambi i coniugi.
In tale contesto non si pongono all’avvocato questioni complesse dal punto di vista giuridico: l’aspetto più delicato è costituito semmai dalla ricerca di un accordo tra i coniugi.

Ebbene, in questa prospettiva, l’avvocato ha due possibilità:

1) può limitarsi a prendere atto di quello che accade nei rapporti tra i coniugi;

2) può cercare di fornire ai coniugi indicazioni di massima sulla base delle propria esperienza.

Non c’è una strada giusta o sbagliata: sta all’avvocato valutare di volta in volta, mettendo in campo non solo le proprie conoscenze del diritto, ma anche le proprie doti relazionali “umane”.

b) Diritto delle successioni.

Esaurito il discorso sul “Diritto di Famiglia”, veniamo al “Diritto delle Successioni”, che ho ritenuto di inserire nel medesimo paragrafo, perché basato in gran parte su rapporti di parentela.

Il diritto delle successioni disciplina il modo in cui dovrà dividersi il patrimonio di un soggetto defunto e pertanto la sua conoscenza è fondamentale per l’avvocato, nel caso in cui sorgano dei contrasti in merito alla suddivisione di un’eredità.

La legge prevede che la successione possa essere essenzialmente di tre tipi:

1) Successione testamentaria: si ha quando è lo stesso defunto che decide per le proprie sostanze, redigendo un testamento; per tale ipotesi, l’avvocato dovrà solo valutarne la validità formale e interpretarne il contenuto, sulla base della disciplina normativa.

2) Successione legittima: si ha quando non è stato redatto un testamento e quindi è la legge che chiarisce come dividere i beni del defunto; in questo caso l’avvocato dovrà individuare la norma da applicare al caso: ad esempio, se ad un soggetto lascia una moglie e due figli, come si divide la sua eredità? L’art. 581 del codice prevede che al coniuge spetta un terzo dell’eredità, mentre i figli si devono dividere in parti uguali il resto, cioè un terzo ciascuno.

3) Successione necessaria: si riferisce all’ipotesi in cui il defunto disponga delle sue sostanze senza assegnare ad alcuni familiari molto stretti (e cioè coniuge, figli, genitori, nonni) la quota minima che la legge prevede in loro favore; in tale ipotesi, il compito dell’avvocato può essere quello di assistere i familiari la cui quota non sia stata rispettata per ottenere una divisione dell’eredità conforme agli obblighi normativi.

Si tratta quindi di un settore decisamente tecnico, anche se, a fianco alle conoscenze delle norme, all’avvocato è richiesta in ogni caso anche un’importante componente relazionale, trattandosi di temi emotivamente forti.

Ma il diritto delle successioni non occorre all’avvocato solo in caso di contrasti tra eredi: esso è necessario anche in altre ipotesi, come ad esempio quando viene a mancare un debitore.

Sara l’avvocato, infatti, a dover valutare nei confronti di chi sarà eventualmente possibile agire per il recupero del credito, laddove il debitore sia morto.

Non esiste una risposta univoca; l’avvocato dovrà accertare:

1) se l’eredità è stata o meno accettata, cosa che nel nostro caso andrà fatta consultando il Registro delle Successioni tenuto nella Cancelleria del Tribunale di Brescia;

2) laddove sia stata accettata, se si tratta di un’accettazione pura e semplice oppure di un’accettazione con beneficio di inventario, cioè un’accettazione condizionata al fatto che il passivo dell’eredità non superi l’attivo e sia quindi una perdita per gli eredi.
Si tratta quindi di un’applicazione molto più frequente di quello che si potrebbe pensare e per questo motivo ritengo fondamentale occuparmene.

diritto di famiglia

Diritto della persona (tutore, curatore, amministratore di sostegno)

Il nostro ordinamento si preoccupa di tutelare i soggetti che non siano autosufficienti.
Finché la persona è minore, la responsabilità è ovviamente dei genitori.
Ma cosa succede se una persona adulta non è in grado di gestire il proprio patrimonio?

Ebbene, il codice civile originario prevedeva due istituti, e cioè:

1) il tutore, da nominare in caso di problemi psichici gravi, per decidere “al suo posto”;

2) il curatore, da nominare in caso di problemi meno gravi per decidere “insieme a lui”.

Di recente è stata introdotta anche la figura dell’amministratore di sostegno, allo scopo di limitare in modo meno invalidante l’autonomia del soggetto beneficiario, ed infatti:

1) può essere nominato per problemi decisamente meno gravi rispetto a tutore e curatore;

2) decide insieme al beneficiario solo sugli aspetti indicati dal giudice col decreto di nomina.

In tale contesto, quale può essere l’aiuto dell’avvocato?

Esso può avere due contenuti:

1) da un lato, l’avvocato potrà valutare insieme alla persona interessata l’istituto più idoneo e quindi redigere tutti gli atti che si rendono necessari per richiederne la nomina;

2) dall’altro, in assenza di soggetti congiunti disposti a svolgere il ruolo di amministratore di sostegno, l’avvocato stesso può essere nominato a sua volta a svolgere tale compito.

In entrambi i casi, non saranno sufficienti per l’avvocato le sole nozioni giuridiche, ma anche:

1) calarsi nella realtà dei fatti e capire come un soggetto in difficoltà nel gestire il proprio patrimonio possa essere effettivamente tutelato;

2) conoscere le abitudini degli uffici giudiziari per procedimenti particolari come questi, e nel nostro caso quelli del Tribunale di Brescia.
Segnalo per completezza che ho comunicato all’Ordine degli avvocati di Brescia la mia disponibilità ad essere nominato Amministratore di sostegno in tutta la Provincia di Brescia.

diritto della persona

Risarcimento dei danni per sinistri.

Quando si ha diritto ad ottenere un risarcimento dei danni?

L’ordinamento prevede che si abbia diritto ad essere risarciti quando si subisce un danno ingiusto a causa di una condotta dolosa o colposa di un altro soggetto.

Può sembrare scontato, ma in realtà non è affatto facile dimostrare che sussistano gli elementi necessari per ottenere il risarcimento dei danni.

Ed è questo il compito dell’avvocato, dimostrare che sussistono i seguenti requisiti:

1) Antigiuridicità: cioè che il danno deriva da una condotta che viola norme giuridiche;

2) Nesso di causalità: cioè che il danno deriva, col 51% di probabilità, dalla condotta in esame;

3) Dolo o colpa: cioè che la condotta è stata posta in essere:

a) con una precisa volontà (dolo)
b) per una negligenza nel valutarne i rischi (colpa).

Si tratta quindi di un settore in cui la valutazione degli elementi di fatto è fondamentale, richiedendo all’avvocato un atteggiamento più pragmatico rispetto ad altri settori.

Uno dei settori in cui la tale valutazione è più complessa per l’avvocato è sicuramente quello relativo al risarcimento per danni derivanti da presunti errori medici.

In tale contesto, infatti, all’avvocato sono richieste importanti doti relazionali, ma al tempo stesso la capacità di agire in modo lucido e competente, senza farsi influenzare dal forte coinvolgimento emotivo di vicende spesso drammatiche.

Questa esigenza è molto avvertita in altre regioni italiane funestate da numerosi casi di malasanità, ma si pone purtroppo anche nella Provincia di Brescia, perché, sebbene la realtà ospedaliera bresciana sia complessivamente efficiente, non si può escludere ovviamente che anche qui vengano commessi errori.

risarcimento danni

Diritto Immobiliare, Condominiale e delle Locazioni

a) Diritto Immobiliare.

In realtà, non esiste una disciplina legale specificamente dedicata ai beni immobili.
La nozione “diritto immobiliare” si riferisce quindi a tutte quelle discipline, relative agli aspetti più vari, che hanno come comune denominatore il fatto di riferirsi ai beni immobili.

Tuttavia, l’aspetto più rilevante riguarda la disciplina in tema di proprietà degli immobili.

La seguente vicenda, anch’essa verificatasi non lontano da Brescia, consentirà di comprendere il contributo dell’avvocato in questa materia.
Un soggetto acquista da un altro un terreno e successivamente viene a sapere che su quel terreno il proprietario del terreno vicino vanta il diritto di poter passare anche con mezzi.

Cosa accade in questo caso?

Il diritto di passaggio rimane anche se il terreno è stato venduto?
E se l’acquirente non era a conoscenza, cosa può fare?

Per rispondere a tali quesiti, l’avvocato dovrà partire dalla disciplina prevista dal codice, in materia di diritti reali, cioè di diritti connessi alle “cose”.
Come al solito, per la risposta vai alla sezione Alcuni casi trattati.

b) Diritto Condominiale.

Il codice civile prevede una disciplina speciale sul Condominio, soprattutto per fronteggiare i possibili contrasti tra condomini sulle parti “comuni”, quali ad esempio le scale o il cortile.

Tale disciplina è ampia e complessa e pertanto richiede molto spesso l’intervento dell’avvocato, non essendo sufficienti le (diverse) competenze dell’amministratore.
Faccio anche in questo caso un esempio pratico, realmente verificatosi in un comune della Provincia di Brescia, utile a comprendere il ruolo dell’avvocato in materia.
L’assemblea condominiale decide di ristrutturare il tetto del Condominio e l’amministratore pone le spese a carico di tutti i condomini.

Tuttavia, alcuni condomini impugnano la delibera affermando che uno dei condomini avrebbe dovuto pagare per intero una parte dei lavori, in quanto sopra il suo appartamento il tetto non è coperto da coppi, ma ha la struttura di una terrazza che il proprietario usa in via esclusiva.

Ebbene, in questo caso chi ha ragione?

I lavori dovranno essere ripartiti su tutti i condomini perché è comunque una struttura che copre lo stabile? Oppure dovranno essere posti a carico del soggetto che usa la terrazza?

È chiaro che per risolvere la questione non è sufficiente una conoscenza di base della normativa in tema di Condominio come quella che può avere l’amministratore, ma è necessaria una capacità critica di leggere le norme, capacità che solo l’avvocato ha.

Per la risposta al quesito si veda, anche in questo caso, la sezione Alcuni casi trattati.

c) Diritto delle locazioni.

Il contratto di locazione è il contratto mediante il quale un soggetto ottiene il diritto di godere di un immobile, a fronte del pagamento di un corrispettivo.
È quello comunemente definito “affitto”.

In questo contesto, gli interessi da tutelare sono vari:

1) da un lato, abbiamo un inquilino da tutelare nel suo diritto a godere dell’abitazione;

2) dall’altro, c’è un proprietario che ha diritto ad incassare i canoni mensili e in caso contrario ad ottenere la restituzione dell’immobile.

Per questo l’ordinamento prevede una disciplina specifica a tutela degli interessi di entrambi.
E nell’attuazione di tale disciplina si concretizza l’attività dell’avvocato:

1) Per un verso, l’avvocato farà valere la disciplina speciale prevista a tutela degli inquilini, ad esempio con riferimento alla durata del contratto.

2) Per l’altro verso, spetterà all’avvocato “sfrattare” l’inquilino inadempiente, cioè ottenere la restituzione forzata dell’immobile avvalendosi di un ufficiale giudiziario.

Specialmente con riferimento al secondo aspetto, oltre alle conoscenze giuridiche, si renderà necessaria per l’avvocato anche un’effettiva esperienza pratica nell’esecuzione dello sfratto.

In proposito, va detto infatti che, sebbene il foro di Brescia sia abbastanza efficiente, ciò non toglie che spesso i tempi per ottenere l’effettiva restituzione di un immobile si allungano per il verificarsi di vari “incidenti di percorso”: basta poco per convincere l’ufficiale a rinviare l’accesso.

diritto immobiliare, condominiale e delle locazioni

Recupero Crediti

È un’attività dell’avvocato che vive un grande paradosso.
1) Da un lato, è una di quelle che più interessa al cliente, perché si tratta di recuperare concretamente un proprio credito che altrimenti rimarrebbe solo sulla carta.
2) Dall’altro, però, viene considerata dal cliente e purtroppo spesso anche dallo stesso avvocato come un’attività “facile”, di serie B, che non richiede particolare preparazione.

In realtà, non è affatto un’attività secondaria perché, se da un lato è vero che si tratta di procedure solitamente non complesse giuridicamente, dall’altro lato è altrettanto vero che tale attività richiede importanti scelte pratiche in cui il ruolo dell’avvocato è essenziale.

Mi spiego.

In presenza di un titolo esecutivo (cioè di un provvedimento idoneo a far avviare un’esecuzione), occorre decidere che tipo di iniziativa esecutiva intraprendere.
È la scelta non è così semplice. L’avvocato dovrà infatti valutare le potenzialità di ciascuna ipotesi, tenendo conto delle spese che si renderanno necessarie.
Inoltre, ovviamente, è richiesta all’avvocato anche la conoscenza delle abitudini dei singoli uffici giudiziari, che, inutile dirlo, sono diversi a Brescia rispetto ad altri luoghi.
E qui l’esperienza dell’avvocato è davvero fondamentale!

recupero crediti

Consulenza Stragiudiziale

Nell’immaginario comune, l’avvocato ha il compito di fare le cause.

In realtà, per il cliente è altrettanto importante che l’avvocato gli fornisca una consulenza stragiudiziale (cioè fuori dai processi), in quanto molto spesso rivolgersi all’avvocato prima che si renda necessario far causa, evita il verificarsi di danni ben peggiori.

So benissimo a cosa stai pensando:“Gli avvocati dicono così per lavorare e guadagnare”.
Per carità: è legittimo pensarlo.

In realtà, però, ti informo che per qualsiasi avvocato sarebbe più remunerativa una causa rispetto ad una consulenza stragiudiziale.
E allora perché ti dico questo?
Se affermo la necessità di una consulenza stragiudiziale, è in attuazione del mio dovere di trasparenza, perché davvero, nella prassi, ho avuto di modo di constatarlo.
Ebbene, per far comprendere l’importanza della consulenza stragiudiziale dell’avvocato, faccio un esempio relativo ad una vicenda realmente verificatasi nell’area produttiva di Brescia.

La vicenda può essere descritta in questi termini:

1) la società alfa acquista dalla società beta un macchinario, ma, una volta ricevuto, riscontra dei vizi sul macchinario che lo rendono molto più lento;
2) il responsabile della produzione della società alfa si mette in contatto telefonico con il servizio post-vendita della società beta facendo presente il problema;
3) la persona con cui parla si impegna oralmente a mandare qualcuno a verificare, tuttavia, dopo oltre due settimane di attesa, nessuno non si fa vivo;
4) la società alfa scrive quindi una mail alla società beta, senza ricevere risposte.

A questo punto, Alfa si rivolge all’avvocato, il quale suo malgrado deve informarla che:

1) avrebbe dovuto “denunciare” i vizi del macchinario con una modalità documentabile (ossia per iscritto) entro 8 giorni dalla loro scoperta ai sensi dell’art. 1495 del codice civile;

2) la conversazione telefonica del responsabile della produzione non può essere provata e quindi non è idonea ad essere utilizzata in giudizio per provare l’effettiva denuncia.

In altre parole, è troppo tardi per agire!!!

In questo contesto è evidente che contattare per tempo un avvocato per una consulenza stragiudiziale avrebbe evitato il problema, in quanto l’avvocato avrebbe messo in evidenza la necessità di denunciare il vizio entro 8 giorni con una modalità documentabile.

Questo è il motivo per il quale svolgo con impegno e passione anche questo tipo attività e anzi la ritengo uno dei modi in cui l’avvocato può essere davvero utile!!

 
avvocato brescia


Piero Calamandrei
(Elogio dei giudici scritto da un avvocato, Firenze, 1935)

 
 

Avv. Antonello Calabria presso Studio Legale Gorio Minervini & Associati - Avvocati a Brescia - Via Moretto, 67 - 25121 Brescia - Tel. 320 0940484